Parlare genericamente di “stampa” – non riferendosi alla carta stampata intesa come i quotidiani che troviamo in edicola, ma alla tecnica di imprimere un testo, un’immagine, un colore su di un supporto – è molto frequente.
Quante volte nel corso di una giornata infatti ricorriamo a questa parola, qualsiasi sia il nostro lavoro?
Anche se la digitalizzazione ha portato a una dematerializzazione dei contenuti, che oggi si trovano in gran parte online, nella nostra epoca le attività di stampa e tutte le sue forme sono una presenza costante nella vita di ogni persona.
Oggi vogliamo concentrarci su due delle tecniche di stampa più importanti, sia dal punto di vista quantitativo che di rilevanza storica: la serigrafia e la litografia.
La serigrafia: quando nasce e come si realizza
La serigrafia infatti pone le sue basi nei secoli scorsi. Le prime forme di questa tecnica appartengono infatti all’inizio del ventesimo secolo.
La serigrafia – tecnica artistica che viene eseguita su qualsiasi materiale piano o comunque mantenuto in tale posizione – viene realizzata con l’utilizzo di un telaio, nel quale verrà inserito un supporto in tensione. Mentre fino a qualche decennio fa quest’ultimo veniva realizzato in seta, oggi con l’invenzione di prodotti plastici, è il nylon a essere il materiale principale.
Il colore viene poi fatto passare attraverso apposite lastre, depositandosi sul materiale sottostante, spinto da macchinari o dall’addetto, tramite apposite spatole.
In questa maniera il colore si depositerà solo nella sezione voluta.
Va da sé che in questa tipologia di stampa più colori dovranno essere impressi e quindi più lavorazioni dovranno essere realizzate.
Se, ad esempio, un prodotto dovrà richiedere tre diversi colori in sezioni distinte, saranno necessarie tre maschere e tre diversi passaggi, per arrivare al risultato finale.
Ecco perché, considerando tutto questo, questa tecnica può essere anche, dal punto di vista economico e delle tempistiche necessarie, molto dispendiosa.
La litografia: cenni storici ed impieghi
La litografia nasce nell’800, ed è una tecnica di stampa che si avvale di una matrice, in genere realizzata in pietra calcarea, che viene lavorata fino a dare l’impronta desiderata e ad arrivare al risultato ottimale.
Una volta fatto ciò, questa matrice viene spennellata di inchiostro e poi pressata sul foglio o comunque sul materiale che dovremo imprimere.
Grazie poi a questa pietra lavorata, si potranno realizzare più copie, quindi potremo decidere liberamente sulla “tiratura” delle stampe. Questo infatti è il nome tecnico che identifica il numero di copie che verranno realizzate dalla matrice.
La stampa litografica viene utilizzata principalmente per la realizzazione artistica di opere, anche a causa degli alti costi di produzione, raggiungendo ottimi risultati per opere d’arte che possono avere anche un valore importante.
Esiste infatti un vero e proprio mercato artistico basato sulla stampa litografica.
Goya e Delacroix furono due grandi esponenti di questa tecnica, che ad oggi è caduta ormai in disuso, soppiantata da nuove e più avanzate tipologie di stampa.
Se ti interessa un servizio di stampa e vuoi saperne di più, non esitare a contattarci.